08 febbraio 2006

SOSTENIBILITA' AMBIENTALE

Coordinatore: Alessandro Giannini
Associazione: Vie di Sviluppo

Per informazioni:
Alessandro Giannini linus@lillinet.org.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Veronica,
sono sempre più contento di venire a conoscervi e proporvi un pensiero che non sono mai riuscito ad approfondire.
Penso ad una chiacchierata che parta dall'idea di sostenibilità raccontata dall'indicatore "impronta ecologica" per arrivare a parlare di "mondo naturale e mondo artificiale" e quindi di energia. E in mezzo ci può stare "di tutto" (penso ad una cosa molto interattiva). Magari puoi darmi una mano a raddrizzare la bussola la sera stessa prima di iniziare.
Ci hai capito qualcosa? Nella mia testa tutto questo si sta chiarificando... niente paura.
Nei locali in cui faremo l'incontro c'è per caso un videoproiettore o simili?

Grazie per questa occasione.
Qui sotto trovi tutti i miei riferimenti.
a presto,

Anonimo ha detto...

Cari amici, devo chiedervi scusa perché, come avete visto, la settimana scorsa sono arrivato da voi senza un filo conduttore, un argomento preciso. Volevo partire con questa idea dell'impronta ecologica ma non sono riuscito a prepararla; comunque se avessimo rinviato non sarei potuto venire affatto.
Come vi ho promesso rimedierò nel tempo mandandovi alcune cose via mail, o eventualmente tornando da voi in futuro.
D'altra parte volevo dare un'idea dell'intreccio di relazioni che legano il tema dell'energia con altre questioni di sostenibilità, e dell'interdipendenza dei popoli; poi sono il primo a dire che bisogna assolutamente scendere al dettaglio. Una visione generale può servire per capire che forse nessuna tecnologia è sostenibile o appropriata in termini assoluti, ma tutto è relativo al caso specifico di una regione, nel contesto mondiale.
E' necessario conoscere, almeno a livello di base, un po' di tecnologia e di economia se vogliamo capire verso quale direzione spingono i nostri gesti quotidiani: in fondo è questo il vostro obiettivo, no?
A proposito di precisione mi sono accorto di aver fatto un errore grave: l'acqua di un impianto di riscaldamento radiante a pavimento (come quella di uno a termosifoni) è sostanzialmente sempre la stessa, per questo non dà problemi di depositi di calcare o corrosione. Il calcare è un problema nei sistemi che trattano l'acqua sanitaria semmai.
Su una casa nuova o in ristrutturazione penso che la soluzione ottimale sia la doppia tubazione: su di una si applica un sistema contro i depositi di calcio (ad es sistema magnetico) che va alla caldaia per l'acqua calda, alla lavatrice ed al lavello per lavare le stoviglie (se c'è meno calcio si può usare meno sapone); con l'altra si arriva agli utilizzatori di acqua fredda rimanenti (acqua da bere, eventualmente filtrata, bagni...).
In verità sarebbe più che consigliato cominciare anche a recuperare l'acqua piovana, almeno per gli scarichi del wc, e avere quindi una terza rete. In conclusione un impianto un po' più complicato ma molto più sano, appropriato ed ecologico.
Su questi argomenti sto consultando del materiale e vi manderò qualcosa di più dettagliato.
Per ora allego un volantino sul solare (in particolare FV) che ho preparato a settembre viste le numerose domande sugli incentivi del "conto energia".
Grazie, a presto.
Alessandro

PS: i dieci euro in più ho pensato di girarli alla mia associazione (Vie di Sviluppo).